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La trasformazione di un’opera, da San Francesco a nobildonna.

Il dipinto entra in bottega come una normalissima tela raffigurante San Francesco ma si rivelerà avere un’immagine sottostante non visibile.

L’opera si presenta senza il suo telaio e la tela da cui è costituita è stata ricavata dall’unione, tramite cucitura, di due tele di dimensioni ridotte; questa operazione era frequente quando non si disponeva di una grande somma per la realizzazione del dipinto.

Ad una prima osservazione le uniche operazioni che sembrerebbero utili sono una pulitura vista la superficie alquanto scura e la scarsa leggibilità dell’opera, il ritocco pittorico e il montaggio della tela su un telaio.

Già dalle prime fasi della pulitura possiamo osservare come inizii a trasparire leggermente la pittura nascosta sottostante;

È stato allora deciso di andare a rimuovere il San Francesco, la decisione è stata presa anche perchè la pittura sovrastante ha una esecuzione mediocre e risulterebbe comunque scura visto l’impossibilità di pulirla senza svelarla.

Andando a svelare gradualmente la figura inizia a uscire la veste ampiamente decorata e la lunga collana di perle che contraddistinguono la nobildonna dell’opera.

La pulitura è riuscita a riscoprire una pittura quasi completamente preservata, tranne nella zona della cucitura centrale dove troviamo delle mancanze, le quali possono essere anche il motivo della ridipintura.

Le operazioni successive sono state la stuccatura delle piccole mancanze e la successiva ripresa pittorica di esse per ridare vita alla pittura originaria.

 

 

 

Gabriele MaselliLa trasformazione di un’opera, da San Francesco a nobildonna.
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